Capital Group: Nuovi catalizzatori stimolano le azioni globali

Pubblicato il 09/06/2025 - Capital International Management Company SARL

Per la prima volta dopo molti anni, il quadro delle azioni non statunitensi sta migliorando.

Nuovi catalizzatori accelerano il cambiamento: gli stimoli fiscali in Germania, le riforme aziendali in Giappone e Corea del Sud, l'indebolimento del dollaro USA, i segnali di stabilizzazione in Cina e il miglioramento del contesto politico in Europa.

Le azioni non statunitensi hanno avuto un inizio d'anno brillante: gli indici MSCI Europe, MSCI EAFE ed MSCI ACWI ex USA hanno registrato solidi guadagni, mentre l'S&P 500 ha subito un ingente calo.

“Dall'annuncio dei dazi del 2 aprile, le azioni statunitensi e non statunitensi hanno evidenziato una forte correlazione, come ci si aspetterebbe in un periodo di elevata volatilità dei mercati”, afferma Samir Parekh, gestore di portafogli azionari. “Quando la situazione si sarà stabilizzata, le prospettive per le azioni non statunitensi dovrebbero essere positive. Le valutazioni iniziali sono molto più basse rispetto a quelle statunitensi. Molte società non statunitensi hanno attività nazionali non esposte alle turbolenze politiche USA e in alcune regioni la governance societaria sta migliorando.”

L'andamento dei mercati valutari, inoltre, indica la possibilità di un rallentamento della crescita statunitense, una politica più accomodante da parte della Federal Reserve e tassi di interesse reali più bassi. Il dollaro appare meno interessante, poiché il differenziale dei tassi reali (corretti per l'inflazione) tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi si è ridotto.

Le azioni non statunitensi sono ora in testa

Il grafico a linee mostra i rendimenti da inizio anno di quattro indici internazionali e dell'S&P 500 dal 31 dicembre 2024 al 30 aprile 2025. Tutti e cinque gli indici seguono lo stesso andamento di rendimenti in aumento da gennaio 2025 fino all'inizio di febbraio. Dopo che il Presidente Trump ha annunciato l'introduzione di dazi su larga scala sulle importazioni statunitensi all'inizio di aprile, tutti e cinque gli indici hanno registrato un forte calo. Dall'annuncio del 2 aprile, gli indici hanno evidenziato un rimbalzo generale, senza tuttavia tornare ai livelli precedenti all'annuncio. L'indice azionario di riferimento statunitense, l'S&P 500, ha mostrato la ripresa più modesta dall'inizio di aprile, arrancando rispetto agli altri. I rendimenti da inizio anno al 30 aprile sono stati del 10,1% per l'MSCI China, del 15,3% per l'MSCI Europe, del 5,6% per l'MSCI Japan, del 9,0% per l'MSCI ACWI ex USA e del -5,0% per l'S&P 500.

Fonti: MSCI, RIMES, S&P Global. Dati al 30 aprile 2025.

Gli stimoli tedeschi danno un nuovo tono all'Europa

In Europa è stato definito il momento del “whatever it takes”. Gli Stati membri dell'Unione Europea sono concentrati sulla rivitalizzazione economica, alla luce di un rapporto sulla competitività redatto dall'economista ed ex primo ministro italiano Mario Draghi, nonché delle crescenti tensioni commerciali con i principali partner commerciali, come gli Stati Uniti  e la Cina.

La Germania, la più grande economia europea e spesso nota per la sua austerità, ha annunciato a marzo ampi stimoli fiscali, il che rappresenta uno dei cambiamenti politici più significativi dalla riunificazione della Germania Est e Ovest nel 1990. Si percepisce inoltre che il contesto normativo potrebbe diventare più favorevole agli investimenti e aperto al cambiamento.

“Sono relativamente ottimista”, afferma Gerald DuManoir, gestore del portafogli azionari. “Gli stimoli tedeschi favoriranno l'Europa e nei prossimi tre anni potremmo assistere a un ciclo industriale più solido. Ci vorrà però del tempo prima che gli stimoli vengano attuati e producano i loro effetti sulle economie.”

Le azioni tedesche sono strettamente correlate al settore manifatturiero

Il grafico a doppia linea sull'asse y mostra l'indice DAX tedesco utilizzando il rendimento totale per gli azionisti (TSR) a un anno e l'indice dei responsabili degli acquisti (PMI) del settore manifatturiero tedesco. La data sull'asse x indica il periodo compreso tra giugno 2007 e maggio 2025. Le linee tendono a seguire lo stesso andamento fino a quando non si verificano divergenze intorno al 2013, al 2023 e all'inizio del 2025. Il PMI manifatturiero torna in territorio positivo secondo gli ultimi dati disponibili ad aprile, mentre il TSR a un anno del DAX torna in territorio positivo dopo l'inverno del 2023, oscillando poi in territorio positivo fino alla fine della serie di dati.

Fonti: FactSet, MSCI, S&P Global. Dati dal 1° giugno 2007 all'8 maggio 2025. Il rendimento totale per gli azionisti (TSR) dell'indice DAX a un anno rolling è all'8 maggio 2025. Indice dei responsabili degli acquisti (PMI) nel settore manifatturiero tedesco al 30 aprile 2025. 

Le banche commerciali europee, che sono diventate più redditizie e hanno accumulato ingenti riserve di capitale, dovrebbero trarre vantaggio dalla spesa pubblica, così come le società legate alla difesa, ai materiali da costruzione e alle infrastrutture. Un gruppo di società interessanti, tra cui assicuratori, operatori di telecomunicazioni e fornitori di servizi di pubblica utilità europei, sono considerate resilienti, con dividendi elevati e un'esposizione minima ai dazi. Alcune potrebbero trarre vantaggio da un ulteriore rafforzamento dell'euro rispetto al dollaro.

“In Europa c'è una maggiore consapevolezza in merito alla necessità di essere autosufficienti”, afferma Parekh. “Il fatto che l'Europa sia concentrata sul sostegno alla propria economia di fronte a quella che considera una politica ostile da parte degli Stati Uniti avrà probabilmente ripercussioni positive per molte società.” 

Potrebbe essere necessario attendere fino al 2026 per assistere a una ripresa significativa della crescita in Europa, dato l'impatto a breve termine dell'incertezza sui dazi. Inoltre, l'attuazione rimane incerta sotto il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz. Inizialmente ha avuto difficoltà a ottenere i voti necessari, il che potrebbe rappresentare una battuta d'arresto nel suo tentativo di ottenere un consenso più ampio all'interno della Germania e da altri Paesi europei che spingono per riforme più rapide.

Il Giappone potrebbe ricevere una spinta dal commercio e dalle riforme aziendali

Il Giappone potrebbe trarre vantaggio dal cambiamento delle alleanze commerciali. Il tasso tariffario medio del Paese rimane tra i più bassi al mondo, evidenziando il potenziale per negoziati produttivi in un contesto di crescenti timori di una guerra commerciale.

Negli ultimi anni il Giappone è emerso come potenza del libero scambio, con accordi quali JEFTA, TPP e RCEP. Ha concluso accordi commerciali e digitali con gli Stati Uniti durante la prima amministrazione Trump e continua a collaborare in settori quali le reti 5G, l'esplorazione spaziale e la ricerca medica.

Il Paese sta inoltre vivendo una rinascita della governance aziendale. Le riforme in materia di redditività hanno ancora molta strada da percorrere e hanno contribuito a generare solidi rendimenti per l'indice MSCI Japan dal 2023.

Allo stesso modo, la Corea del Sud sta muovendo i primi passi per seguire l'esempio del Giappone. Vuole che le società si concentrino sull'aumento del rendimento del capitale proprio e del valore contabile. Questo potrebbero portare a un aumento dei dividenti, dei riacquisti di azioni proprie e delle cessioni di attività .

Le società giapponesi hanno accelerato i riacquisti di azioni proprie

Il grafico a linee mostra l'importo cumulativo dei riacquisti di azioni proprie annunciati dalle società giapponesi in migliaia di miliardi di yen giapponesi per il 2020, il 2022 e il 2024. Tutti e tre gli importi dei riacquisti iniziano l'anno prossimi allo zero e poi aumentano. Gli annunci nel 2024 mostrano l'aumento maggiore, chiudendo l'anno a 18.000 miliardi di yen. Gli annunci di riacquisti nel 2022 chiudono l'anno a 9.500 miliardi di yen, mentre quelli del 2020 a 5.200 miliardi di yen.

Fonte: Goldman Sachs. Dati al 31 dicembre 2024. JPY: yen giapponese.

La Cina potrebbe sostenere la propria economia con misure di stimolo

Per contrastare gli elevati dazi statunitensi, i leader cinesi potrebbero adottare misure di stimolo più incisive, che potrebbero indirettamente avvantaggiare l'Europa, uno dei suoi principali partner commerciali. L'economia cinese, trainata dalle esportazioni, rischia di essere messa a dura prova dai nuovi dazi, soprattutto se i produttori satureranno altri mercati con beni precedentemente destinati agli Stati Uniti.

Stimoli più consistenti potrebbero creare un contesto favorevole per le società orientate al mercato interno, che potrebbero beneficiare dell'enorme riserva di risparmio dei consumatori del Paese.

Inoltre, la politica cinese sta prendendo una direzione più positiva per la sua economia imprenditoriale. Cercando di sfruttare il successo mondiale di DeepSeek e del suo modello di addestramento dell'IA, i vertici del governo hanno espresso con maggiore enfasi il loro sostegno alle società tecnologiche e ai produttori di veicoli elettrici. Ad esempio, a febbraio il Presidente cinese Xi Jinping e i vertici del partito hanno organizzato un incontro straordinario con i più importanti imprenditori del Paese. 

I leader tecnologici cinesi superano i Magnifici sette

Il grafico a linee mostra i rendimenti dei prezzi dell'S&P 500, dei Magnifici 7 e dei leader dell'innovazione cinese dal 31 dicembre 2024 al 28 aprile 2025. I leader dell'innovazione cinese hanno guadagnato l'11%, rispetto a una perdita del 15% per i Magnifici 7 e del 6% per l'S&P 500. Il 27 gennaio è segnato sul grafico come la data in cui l'app cinese di intelligenza artificiale DeepSeek ha superato ChatGPT nell'App Store di Apple. Il 17 febbraio è segnato sul grafico come la data in cui il Presidente cinese Xi Jinping ha ospitato i CEO dell'economia tecnologica.

Fonte: FactSet. Magnifici sette: Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia, Tesla. Leader dell'innovazione cinese: Alibaba, BYD, JD.com, Meituan, NetEase, PDD-US, Trip.com. I dati si riferiscono al periodo dal 31 dicembre 2024 al 28 aprile 2025.

Le valutazioni rimangono interessanti

Negli ultimi anni, le valutazioni più convenienti rispetto a società statunitensi simili sono state l'argomento principale a favore delle azioni non statunitensi. Tuttavia, nuovi catalizzatori stanno cambiando la narrativa per la prima volta dopo anni. Inoltre, in un contesto caratterizzato dall'aumento della spesa per le infrastrutture, i mercati non statunitensi sono più diversificati e hanno una ponderazione maggiore nei settori dell'industria pesante, dell'energia, dei materiali e dei prodotti chimici rispetto all'S&P 500.

L'indice MSCI ACWI ex USA scambia a 13 volte gli utili su base forward a 12 mesi, mentre l'indice MSCI EAFE (mercati internazionali sviluppati) scambia a 14 volte, entrambi prossimi alle medie decennali e con uno sconto sostanziale rispetto all'indice S&P 500, che scambia a 20 volte gli utili.

Le azioni non statunitensi scambiano a livelli prossimi al minimo degli ultimi 20 anni rispetto agli Stati Uniti

Il grafico a linee confronta il rapporto prezzo/utili relativo su base forward a 12 mesi dell'indice MSCI ACWI ex USA rispetto all'indice MSCI USA dal 1° gennaio 2004 al 31 marzo 2025. Mostra che l'indice ACWI ex USA rispetto all'indice MSCI USA ha scambiato con una deviazione standard inferiore alla sua media ventennale dal 2021.

Fonti: Capital Group, FactSet, MSCI. Dati al 31 marzo 2025. NTM = prossimi dodici mesi. P/E = rapporto prezzo/utili.

Naturalmente, le azioni non statunitensi sono state a lungo poco onerose per un motivo specifico. Negli ultimi dieci anni, la crescita degli utili è stata debole rispetto agli Stati Uniti e al loro vivace settore tecnologico. Se la crescita degli utili dovesse riprendere nei mercati non statunitensi, i rapporti prezzo/utili potrebbero aumentare. 

Leggi l'articolo completo sul sito Capital Ideas di Capital Group.


Samir Parekh è gestore di portafogli azionari e coordinatore della ricerca globale con 23 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito un diploma post-laurea in amministrazione aziendale (equivalente a un MBA) presso l'Indian Institute of Management di Ahmedabad e una laurea presso il Sydenham College dell'Università di Bombay. Ha ottenuto anche il titolo di Chartered Financial Analyst®.

Gerald Du Manoir è gestore di portafogli azionari con 34 anni di esperienza nel campo degli investimenti (al 31/12/2024). Ha conseguito una laurea in finanza internazionale presso l'Institut Supérieur de Gestion di Parigi.

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