Market Update - Tensioni ed alta volatilità sui mercati
Pubblicato il 11/04/2025 - Marco Chinaia
Mercato azionario Zone geografiche
Inizio trimestre ad altissima volatilità per i mercati azionari, dopo un mese di marzo in doppia cifra per America, Europa e Paesi emergenti. Dal giorno del Liberation Day americano, passando per il lunedì nero e fino ad arrivare alla notizia della sospensione dei dazi per 90 giorni di mercoledì si è assistito ad un susseguirsi di cadute sui minimi di periodo e rimbalzi record per le borse mondiali. L’estrema sensibilità dei mercati al carosello di notizie sul fronte guerra commerciale ha portato a pesanti perdite per i Paesi emergenti (-6,8%), grazie alla forte volatilità del mercato cinese, a perdite per l’Europa (-1,8%) e a chiusure positive, dopo il rimbalzo di mercoledì per i principali indici americani (3,0%).
Mercato azionario Paesi
Nonostante la fase correttiva di breve termine dai massimi di inizio 2025 e ben sotto i livelli di aprile 2024, il maxi rimbalzo a doppia cifra di mercoledì scorso ha portato gli indici americani a chiudere la settimana in positivo (+2,5%). La decisione di posporre per 90 giorni l’applicazione dei dazi generalizzati americani lascia indubbiamente spazio alla positività di possibili trattative.
Oltre oceano la risposta è stata di apertura al dialogo, con la conseguente sospensione delle misure previste ed un timido respiro per le borse, con Italia e Francia le più penalizzate e Germania salvata dal settore industriale e della difesa. La pausa non ha coinvolto la Cina, dove i dazi, questa volta mirati sono stati incrementati addirittura al 145%, aggravando, le già dure posizioni tra Washington e Pechino, che ha deciso di non rispondere più agli incrementi delle tariffe, ma agendo su limitazioni delle vendite di prodotti americani. L’indice MSCI China ha chiuso la settimana a -10,7%.
Al di là delle variazioni di borsa, gli occhi ora sono puntati agli effetti economici reali, che si propagheranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi e guideranno l’andamento dei prossimi trimestri.
Mercato azionario Settori
Dopo gli shift settoriali dei primi mesi del 2025, si sta sempre più delineando un andamento di breve periodo che tende a premiare settori difensivi, come le utilities (-3,3%) e i consumi di base (-2,9%) da inizio anno.
Il settore tecnologico si conferma il settore maggiormente volatile, il peggiore da inizio anno (-22,0%), quello più colpito dal sell-off di lunedì e anche quello che ha meglio beneficiato del successivo rimbalzo. Segue il settore dei consumi discrezionali (+0,8%) durante l’ottava appena conclusa, ma a -20,7% da inizio anno.
Anche altri cicli hanno espresso tendenze molto volatili durante l’ultima settimana, come il settore finanziario (0,7%), che durante la settimana appena conclusa ha visto un rimbalzo dei bancari europei ed americani ed il settore industriale (1,4%). Da inizio anno si posizionano rispettivamente a -9,0% e -9,9%.
Il calo del prezzo del petrolio e l’andamento pluridirezionale dei rendimenti, influenza l’andamento dei settori più tradizionali, come l’energy (+4,4%). Recuperano le telecomunicazioni (+2,5%).
Mercato azionario Stili
Il contesto favorevole di fine 2024 per le small cap, dettato dal ciclo economico in atto e dalle politiche distensive americane e che ha sostenuto le aziende a piccola capitalizzazione durante i primi mesi del 2025 è venuto sostanzialmente meno durante il mese di marzo: MSCI World small cap (-0,7%), MSCI USA small cap (-0,8%) e MSCI Europe small cap (-0,2%).
A livello fattoriale, nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un recupero del comparto growth. Si può notare infatti, come i titoli caratterizzati da crescita e redditività abbiano registrato upside maggiori rispetto agli stili di investimento value. Il tutto avvenuto nonostante il diffondersi di incertezze sui dati di inflazione e crescita economica, che dovrebbero costruire terreno sfavorevole per le aziende ad alto potenziale di crescita. Gli indici growth: MSCI World growth (+3,3%) e MSCI USA growth (+5,1%) hanno ottenuto risultati positivi rispetto agli indici value: MSCI World value (-0,9%) e MSCI USA value (-0,2%). Risultati negativi per il mercato europeo con MSCI Europe Value (-2,2%) e MSCI Europe Growth (-1,5%), entrambi negativi, a conferma che la bassa volatilità è stata l’unica ad offrire una tenue resistenza.
Mercato obbligazionario Zone Geografiche
La volatilità vista sul mercato azionario non è altro che il riflesso dell’andamento dei rendimenti governativi, specie quelli americani. Se durante larga parte di marzo l’obbligazionario era riuscito a dare rifugio alla volatilità dell’azionario, durante l’ultima settimana queste dinamiche sono radicalmente mutate. Le vendite si sono propagate lungo diverse scadenze, portando il tasso decennale americano a soglia 4,50%. Innalzamento non dovuto ad ipotesi di crescita economica, ma da un repricing di tutto ciò che è marchiato USA. La decisione di Trump, poi sospesa di introdurre tariffe commerciali, anche per garantire introiti per abbassare il costo dell’indebitamento si è trovata ad affrontare un innalzamento del premio per il rischio sul debito USA ed un conseguente crollo dei prezzi. Forti
Flessioni anche in ambito corporate. Resiste il mercato europeo.
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